Il nome nella Rosa (Bridge Over Troubled Water)

Per la CDL, il candidato sarebbe stato Ciampi. Per lui no.

Poi Letta.
Ma anche Monti.

Perquanto Marini…
E anche un po’ Padoa Schioppa.

Speriamo che sia uno di questi ad opporsi a D’Alema (candidato unico di un’Unione senza fantasia), perché se uno salta, la rosa s’allarga.

Se s’allarga, potrebbero a pieno titolo rientrarci Dida, Valerio Fiori, Zeljko Kalac, Paolo Maldini, Cafu, Alessandro Costacurta, Marek Jankulovski, Kakha Kaladze, Alessandro Nesta, Dario Simic, Jaap Stam, Massimo Ambrosini, Gennaro Ivan Gattuso, Kaka’, Andrea Pirlo, Manuel Rui Costa, Clarence Seedorf, Serginho, Johann Vogel, Marcio Amoroso, Alberto Gilardino, Filippo Inzaghi e Andriy Shevchenko, che sarebbe il primo presidente straniero.

Sempre ammesso che Sbirulino declini l’invito a candidarsi…

A Carlazeglio (Non gliel’auguro)

La CDL vorrebbe altri sette anni di Ciampi.
Evidentemente il ragionamento di costoro è semplice:

1) Il governo di C-S cinque anni non li dura;
2) Ciampi altri sette anni non li dura;
3) Alla prossima tornata elettorale facciamo filotto e prendiamo parlamento e presidenza della Repubblica;
4) Se non indicano Ciampi anche loro, tenendoci il gioco, si smerdano col Paese che adora Ciampi, soprattutto a sinistra, visto che ci ha troncato buona parte delle leggi sberleffo che avremmo voluto fare, anche se alcune le abbiamo fatte apposta per costringerlo a dimettersi e lui non l’ha fatto.

Alla luce di quanto sopra, Signor Presidente, la invito a rifiutare la prorposta di ricandidarsi.
Anche io la vorrei lì dove è stato per sette anni, ancora per altri sette.

Ma a lei ed alla Nazione tutta, non gliel’auguro.

Per tutto il resto ha la mia gratitudine.

Telefonia (Puliti, puliti)

Si dice il peccato e non il peccatore.
E poi lo scenario che segue non è reale, almeno non realistico.

* * *

Stamane il telefono cellulare non mi squilla.
Ho detto non mi squilla, perché il resto va come al solito, da cui mi accorgo che non squilla.

Ne ho due (anzi tre) di tre gestori diversi, apposta per questo.
Mi chiamo su quello che non squilla da uno che tutto OK e benché quello che non squilla sia acceso, prenda e compagnia cantante, canterà, ma questa Compagnia non squilla.

Insomma, se mi chiamano, non squilla, mi arriva un messaggetto che mi dice che ho un messaggio in Segreteria.
Uhm…

Spengo il telefono, stacco la batteria, conto le pecorelle, riattacco la batteria, accendo, ricerca rete, led led.

Ok, mi ritelefono, e non squilla.
Uhm…

Telefono al Customer Care dell’allegra Compagnia, schiacci zero e poi virgola per i decimali, per consultare la tabella di Tartaglia prema radice di due, per calcolare il delta di una equazione di secondo grado nella forma y = ax^2 + bx + c a coefficienti non nulli prema Einstein.

Risponde Einstein.
Salve, sonorobbertoincosapossoesserleutile?!

Salve, Robberto, se mi telefonano il telefono non squilla e passa tutte le chiamate in segretria ATTENZIONE, Robberto, risparmiami le cazzate, tipo ha provato a cambire telefono, a spegnere, eccetera, OK?!
Attenda titiritì, pipiripì, zumpappà, eccomidinuovodaleiescusiperl’attesafirmatoRobberto.

Le passo il Servizio Tecnico.
SalvesonoUnoche semagnaleparolemassoloquandodicernome in cosa posso esserle utile?

Ciao Coso, nel mio lungo peregrinare di azienda in azienda ho lavorato per la tua, e so che hai già tutto scritto nella finestrella sulla destra dello schermo, quindi, Coso, sonoquellochehaparlatoconRobberto.

Ah, sì, dunque, beh ecco, da stamane non è il primo che mi segnala questa cosa, sembra che un lotto di numeri…

Ah, un lotto, e quindi?!

Ecco, per risolvere basta reimpostare le deviazioni dal suo telefono.

Ah, Coso, non mi dire, ci vuole così poco?
Sì.
Fallo, Coso.
Eh no, deve farlo lei…
Eh, no, Coso, perché consultare la Rete e cambiare le impostazioni mi costa 15 eurocent, vero Coso?!

Beh, sì.
E quindi la tua azienza si prende trecentolire così, come offerta volontaria, per rimettermi in condizione di ricevere telefonate come prima, ho capito bene?

Beh…
Ennò, Coso, me la reimposti tu la deviazione a spento, perché è un problema vostro su un lotto di utenze e quindi voi avete un problema e voi lo riparate.
Sì, aspetti, le passo un collega.

Salve, sonolauraincosapossoesserleutile?!

* * *

Mentre ero titillato nell’attesa da musichette balneari da réclame di gelato, ho fatto due conti.
Prendiamo il lotto.
Metti che ‘sto terno secco da 15 eurocent è uscito stanotte sulla ruota di un milione di clienti, della serie:

UPDATE Cust_X_Sett
SET cust_segr_stat = TRUE
WHERE cust_iden_numb BETWEEN 0 AND 1000000

Quanti si saranno premurati di rompere il cazzo a Robberto et al. e quanti avranno semplicemente reimpostato le deviazioni a 15 eurocent (ecchevvoichessiano) a cranio?

Insomma sulla ruota di Roma, stanotte il lotto ha pagato 15.000.000 di eurocent.
Per conoscere gli euro, togliete due zeri.

Giretti & Sbuffetti (Auditorium)

L’Auditorium parco della musica è stato progettato da un architetto.

In effetti, architettonicamente, è fico.

Funzionalmente, invece, è come quelle case che imitano una barca, quelle barche che s’ispirano ad un aereo o quei pezzi d’aereo nel deserto che diventano alberghi.

Già dai parcheggi, orientarsi richiede un indigeno ad ogni angolo.
Questa colossale struttura a bacherozzo multiplo, ha le indicazioni (mai due uguali, nessuna coordinazione di immagine) grandi come batteri, una ogni miglio.
Più che indicazioni sono contacalorie.
Poco male, perché quando finalmente guadagnate l’ingresso spariscono.

Compaiono invece una serie di ometti vestiti come commessi Versace (tipo giacca e pantalone classico e un pedalino al collo, oppure tutti vestiti caruccetti coi capelli rasta) o di ragazzette che pronunciano alla maniera televisiva (Succhero, Ziao Dolzissimo, ezzetera), che ti guardano come per dire io so’ pratico e tu ‘ndo cazzo vai. Dizione a parte, ti danno delle indicazioni di massima e poi ti prendono per il culo tra di loro mentre imbocchi il corridoio sbagliato.

Diqqua per i pari e dillà per i dispari.
Dispari, vai dillà.
E ti riguardano come il megadirettore con Fantozzi: Vadi… vadi…

Alla fine capisci almeno la sala.
Ci arrivi controcorrente, perché tutti sono andati dillà ma dovevano andare diqqua, per non chiedere alle pupe con la “c” liegina.
Che tanto t’aspettano al varco: Galleria 2?!
Non c’è scritto, mi pare ovvio.

Siamo a una chilometrata in linea d’aria, e davanti è tutto vuoto a chiazze, ci potrem….?!
Nein!
Sc’usi.

Alla fine dopo una buona mezz’ora di esercizio all’Auditorium parco del fitness e svariati giretti e relativi sbuffetti (ed anche qualche incazzatrunina con il pupazzetto di turno), sei finalmente seduto nel tuo cunicolo da divertimento intensivo.

Sì, perché gli architetti in cantiere non vanno mica più, restano nella loro residenza in Galles dove hanno una galleria del vento nel sottoscala.

O sono capitato nei posti riservati a minorato non deambulante ovvero ad invalidi di guerra o del lavoro, e il progetto di questa sezione doveva essere un tram anni ’50, oppure il maestro ha scordato che gli umani hanno le gambe, in genere.

Mentre la piccionaia (!) si popola di modelle, aspiranti modelle, sedicenti modelle e reletivi bodyguard, boyfriends, e Vorwerk vari, tutte profumate antistupro, ma da istigazione a delinquere se solo avessi una pistola, ti fai la domanda che ti storce la serata: ma le lampadine fulminate (parecchie) come si cambiano?

Apparentemente il maestro ha dimenticato l’apposito, e non si cambiano.

Finalmente tra pomici e risatine, entrano Fresu e Einaudi.

Io lo sapevo, ningivolevolevo venire ningi.

Due ore, cinque brani.
Brani… Giretti da tre note al piano e sbuffetti alla tromba.

Mettiamo che siate in mezzo ad un massaggio Shiatsu, in sottofondo andrebbe benissimo. Forse.

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