
La stampa è il luogo dei punti in cui una donna diventa irrimediabilmente femmina idiota.
Probabilmente perché la gran parte dei redattori è maschio, spero, la figura femminile ne risente eccome.
Donne che conosciamo per frequentazione quotidiana, persone con carattere, piglio, forza, intelligenza non trovano quasi mai spazio nei giornali.
Le donne dei giornali sono quasi sempre femmine e transitivamente mezze mignotte, decerebrate, superficiali, cretine.
Eppure una come mia madre che nella sua tenerezza ha una solidità che ancora non ho trovato nel resto del pianeta a me noto, beh ecco una così io la conosco; la persona con la quale ho scelto di stare è una donna, ma all’occorrenza un molossoide che non lascia la presa finché la vittima non muore per dissanguamento.
Comunque, forse per scusarsi o per compensare questi vergognosi ghetti in cui la figura della donna viene relegata a femmina, i giornali offrono uno spazio tutto al femminile, in genere autogestito.
D di La Repubblica1, però non solo non inverte la tendenza, ma anzi la innalza alla n-esima potenza; condisce il tutto con titoli da mentecatte, da povere di spirito e contenuti tristi al limite della chiacchiera da pianerottolo di scala antincendio di padiglione psichiatrico.
Bene, la presente per dire che finalmente anche Il Fatto Quotidiano.it ha deciso di aprire uno spazio al femminile: Donne di fatto.
Ecco alcuni pezzi per la riscossa della figura e del ruolo della donna nella società dell’informazione italiana:
Dicembre s’avvicina2 e con esso la fine del mio abbonamento a Il Fatto Quotidiano, ma per la condizione della donna da ieri anche lì è già autunno.
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- eDue – Una strana idea di D
- eDue – Marchetto Travaglio
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