Juste de l’eau

Da Juste de l’eau on Vimeo.

C’hai un’e-Mail? Troia.

Il fatto che molte prostitute abbiano dei siti web personali significa che queste donne possono e scelgono di commercializzare loro stesse. Questo cambiamento nella compravendita di sesso «fa apparire sempre più» l’offerta e l’acquisto di prestazioni sessuali come «un normale settore di servizi».

Per quelli che nel corso del tempo hanno portato l’Economist come fonte delle loro fasi REM sulla politica italiana, consiglio la lettura di questo articolo illuminante.
Illuminante sul fatto che, come al solito, quando su un giornale si leggono cose di cui si conosce anche vagamente qualcosa, si finisce con l’evitarlo per il resto della vita.

Nella citazione, si dice che non tutte le prostitute sono sfruttate (possibile, probabile), e che la prova deriva dal fatto che molte prostitute hanno dei siti web personali il che significa che queste donne possono e scelgono di commercializzare loro stesse.

Il nesso non c’è, state tranquilli, ma lo si potrebbe parafrasare come “non tutti i nigeriani sono scammers, lo dimostra il fatto che nelle e-Mail spesso usano indirizzi validi”. Oppure quanto scritto nel titolo di questo post.

Si tratta di un esempio perfetto di “ex falso sequitur quodlibet“, e purtroppo finisce col ridicolizzare l’argomento, che invece è serio e parzialmente condivisibile.

Da La prostituzione è una scelta personale? – Il Post.

No, non si può fare in pieno

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Una volta, al Gran Premio di Watkins Glen, in Usa, stavo mangiando con lui alla Ferrari e mi fa: “Ma la curva del rettilineo prima dei box si potrà fare in pieno? Oggi ci provo”. Quando sono passato di là, durante le prove libere, ho visto la sua Formula 1 sul guard rail. L’ho incontrato poco dopo e mi ha sorriso: “No, non si può fare in pieno”. Era fatto così.

Da René Arnoux – “Passione E Talento Naturale: Solo Così Si Diventa Piloti” – Quattroruote.

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Immagine da ‘He was on a separate level’ | Formula 1 | F1 features | ESPN F1.

The Visual Microphone

Abstract

When sound hits an object, it causes small vibrations of the object’s surface. We show how, using only high-speed video of the object, we can extract those minute vibrations and partially recover the sound that produced them, allowing us to turn everyday objects—a glass of water, a potted plant, a box of tissues, or a bag of chips—into visual microphones. We recover sounds from highspeed footage of a variety of objects with different properties, and use both real and simulated data to examine some of the factors that affect our ability to visually recover sound. We evaluate the quality of recovered sounds using intelligibility and SNR metrics and provide input and recovered audio samples for direct comparison. We also explore how to leverage the rolling shutter in regular consumer cameras to recover audio from standard frame-rate videos, and use the spatial resolution of our method to visualize how sound-related vibrations vary over an object’s surface, which we can use to recover the vibration modes of an object.

Da The Visual Microphone.

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Grazie a Si può ricostruire l'audio di una ripresa video muta | Il Disinformatico per la segnalazione.

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